Corriere Dello Sport (A.Barillà) – Match point. La Juventus freme. Un risultato positivo all’Olimpico sancirebbe il sesto scudetto di fila. «Per la prima volta – riflette Massimiliano Allegri – avremo l’opportunità di chiudere il campionato senza dipendere da altri. Non sarà facile, immagino una partita bellissima: Roma-Juve è sempre straordinaria, anche a livello di emozioni». I tifosi sognano una vittoria in casa dei primi rivali, ma il tecnico esclude che lo scenario possa aumentare la soddisfazione: «Cambia nulla. Se saremo bravi, festeggeremo, sennò aspetteremo il Crotone. O il Bologna: poi basta, non ci saranno altre giornate. Due punti nelle ultime due partite? Non è questione di braccino, due pareggi possono capitare, oltretutto a Bergamo abbiamo preso gol alla fine e con il Torino nel loro unico tiro in porta: a me non interessa vincere tre-quattro giornate prima, interessa vincere…».
APPROCCIO – Gli chiedono della Coppa Italia, gli chiedono di Cardiff… «Un passo alla volta. Dopo la Roma, ci concentreremo sulla Lazio, per la Champions abbiamo tempo e non ci penso, anche se non capita tutti gli anni di vivere stagioni così. Cominceremo a preparare la finale tre-quattro giorni prima: non sarà una questione tattica, ma di arrivare con un approccio mentale giusto, con serenità e convinzione, con la consapevolezza di poter vincere la Coppa. Oggi penso solo al campionato: in Italia è difficile vincere, bisogna battagliare perché c’è molta tattica, ci sono allenatori molto preparati e due squadre, Roma e Napoli, che hanno fatto e stanno facendo cose straordinarie. Basta guardare i punti che hanno. Subito a nanna in caso di scudetto? In albergo rientreremo tardi per forza, prima dell’una non ci siamo mai, poi mangeremo qualcosa e andremo a letto».
CULTURA – Belle parole per Antonio Conte, suo predecessore in bianconero: «Complimenti per quello che ha fatto: non era semplice arrivare in un campionato nuovo, straniero, e vincere subito. Cos’hanno in più i tecnici italiani? La nostra scuola, la nostra tradizione sono ottime: lo rivelano le Coppe del Mondo vinte dalla Nazionale, i giocatori che le squadre straniere vengono a prendere dalla Serie A. E gli allenatori dimostrano, senza togliere niente agli altri, di essere molto preparati e molto più meticolosi, soprattutto nella fase tattica, nella costruzione della squadra come impianto di gioco, perché questa è la cultura e la tradizione del calcio italiano».
TURNOVER – Allegri parla del rinnovo di Medhi Benatia («Sono molto contento: a livello di difensori, per non parlare di centrocampisti e attaccanti, la Juve è una delle squadre più forti d’Europa») e della candidatura di Gigi Buffon al Pallone d’Oro: «Sento che lo meriterebbe in caso di vittoria in Champions League. Io credo che lo meriterebbe a prescindere dal risultato di quest’anno e che l’avrebbe meritato negli anni precedenti, perché ha fatto una carriera straordinaria e ha vinto titoli importanti, tra cui il Mondiale». Seguono un cenno al turnover («Negli ultimi tre mesi ho cambiato da cinque a otto giocatori a partita: merito dei ragazzi e della società che mi ha messo questa rosa a disposizione») e un pensiero sull’addio di Francesco Totti: «Hanno parlato tutti tranne lui: solo quando deciderà cosa fare e lo comunicherà, si potrà fare un commento. Sicuramente, però, un commento positivo, perché Totti ha illuminato per vent’anni il calcio italiano, nel nostro Paese e nel mondo».