La Roma aspetta una risposta entro domani sera da Massimiliano Allegri. E giovedì sera Silvio Berlusconi lo attende ad Arcore per la cena dei chiarimenti. Sono ore concitate. E ricche di contraddizioni. Il bello è che tutto avviene quasi in contemporanea. Mentre in casa Milan risale di prepotenza la candidatura di Clarence Seedorf.
L’INCONTRO Di buon’ora arriva nella Capitale Paolo Rodella, il legale che da anni segue le faccende di Max, lo stesso che curò nel 2010 la laboriosa risoluzione con il Cagliari. Ha appuntamento con Walter Sabatini, d.s. giallorosso. Dopo due ore di colloquio viene stilata una scaletta contrattuale che prevede un biennale da 3,5 milioni di euro (più ricchi premi). Manca la firma di Allegri, ma c’è allegato un vincolo morale. O l’attuale allenatore rossonero controfirma il contratto entro domani sera oppure liberi tutti. Ma c’è aria di grande ottimismo in casa romanista, anche perché le rassicurazioni sono evidenti. E in effetti nel pomeriggio il conte Max si presenta in via Turati con fare molto deciso. Va in fondo al corridoio e davanti all’a.d. Adriano Galliani mostra un volto differente da quello pacato del weekend londinese. L’allenatore toscano è tormentato dai dubbi. E’ vero, ha un altro anno di contratto con il club rossonero. ma il silenzio di Silvio Berlusconi lo preoccupa. Ha il timore che l’imminente summit non darà una fumata bianca. E fa presente che potrebbe anche passare la mano. Il manager milanista non fa una piega e gli lascia ampia libertà di scelta. Il significato è chiaro: se vuole andare alla Roma non avrà problemi dal Milan, la risoluzione è pronta. Ma Allegri non va oltre e lascia gli uffici del club con il cuore in subbuglio. A Roma hanno fretta d’avere una risposta, ma lui non se la sente ancora di fare il grande passo. E il conto alla rovescia è già partito. Al Milan l’alternativa è pronta da settimane: Silvio Berlusconi ha scelto Clarence Seedorf. Ma è altrettanto vero che Galliani vedrebbe volentieri la conferma del livornese. E’ chiaro, però, che non si parla di un rinnovo a priori. La linea non cambia: Allegri potrà avere un anno in più di contratto se a fine agosto passerà il preliminare di Champions League. Ma è chiaro che questa soluzione non garba al tecnico. E la mancanza di fiducia lo innervosisce, lo spinge verso il grande passo.
LA RIFLESSIONE E’ evidente, insomma, che quella odierna è la giornata cruciale. Allegri chiederà alla Roma un nuovo rinvio in modo da presentarsi poi ad Arcore o scioglierà subito la riserva? A sentire l’entourage di Allegri, però, non va sottovalutata neanche l’ipotesi che aspetti una soluzione ad hoc più avanti, magari consegnandosi all’esonero di Berlusconi. Uno sviluppo in apparenza inverosimile, visto che la prospettiva di allenare la Roma non è proprio un ripiego. E questa considerazione dà un alone di mistero a tutta la vicenda. Tanto più che da via Turati non vengono posti ostacoli ad una risoluzione immediata. Né appare credibile che l’allenatore possa spuntare una buonuscita in caso di esonero.
IL SI’ DEI SOCI Intanto alla Roma ci credono. «Gli abbiamo concesso tutto quello che ci ha chiesto», fanno filtrare i dirigenti della Roma che — alle prese con la contestazione — hanno chiesto all’allenatore livornese di decidere entro domani. Di sicuro, dopo i frequenti colloqui, i vertici giallorossi sono convinti che il sì arriverà. Non a caso Baldini e Sabatini hanno ottenuto l’ok al maxi-ingaggio biennale (con opzione sul terzo) da parte sia del presidente Pallotta che di UniCredit, partner nel club al 40%. Nella bufera romana, il presidente Federico Ghizzoni prova a calmare l’ambiente. «Allegri? Vediamo cosa succede — dice a “La politica nel pallone” — Il rapporto con gli americani è molto trasparente. Siamo azionisti di minoranza e siamo fiduciosi, li vedo molto impegnati, hanno voglia di far crescere la squadra. Anche loro hanno messo importanti capitali e sul mercato c’è l’impegno di rafforzare il team, che è da fare con intelligenza, oculatezza e naso: si costruiscono così le squadre come il Borussia Dortmund». A questo punto occorrerà scoprire se Allegri avrà voglia davvero di diventare il nuovo Klopp. O di lasciare lontano Seedorf.
Gazzetta dello Sport – C.Laudisa