Caos Allegri. Sempre più intenso e preoccupante. Alimentato anche dallo spostamento a giovedì prossimo della prevista cena (Berlusconi-Galliani-Allegri) in un primo tempo programmata per domani. Le elezioni del sindaco di Roma costringeranno Berlusconi a concentrarsi sulla politica ma questo ritardo non aiuterà sicuramente a rasserenare gli animi. Anzi. Domani, dopo il derby di Coppa Italia, Allegri dovrà dare in qualche modo un segnale, una risposta ben precisa alla Roma. Ma sul fronte milanista dovrà aspettare ancora qualche giorno prima di fare chiarezza sul suo futuro.
SCENARI – A questo punto si prospetta soprattutto una soluzione abbastanza clamorosa per quanto riguarda il destino di Allegri. Premesso che fino a giovedì sera può succedere veramente di tutto, il tecnico si presenterà a Villa San Martino, ad Arcore, con le idee molto chiare. Pretendendo il prolungamento, per almeno un altro anno, del contratto (quello attuale è in scadenza il 30 giugno 2014) con garanzie tecniche (un mercato mirato) e anche ambientali. Queste ultime legate a un maggior rispetto da parte dei Berlusconi nei confronti del lavoro del suo allenatore.
MEDIAZIONE – Quella di Galliani appare sicuramente difficile, resa ancora più complicata dallo «strappo» di una settimana fa quando Berlusconi affidò al «Processo» di Biscardi il compito di licenziare, in diretta televisiva, Allegri. Invitando anche lo stesso Galliani di non continuare a perorare a causa del tecnico livornese. Il quale, a dire il vero, non sta manifestando un grande entusiasmo nei confronti dell’interessamento della Roma. Se fosse veramente gratificato all’offerta del club giallorosso non avrebbe innescato la «melina» che sta intorpidendo una trattativa sempre più complicata.
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COMPLICITA’ – Quella che lega Galliani e Allegri è consolidata, molto resistente. Almeno per il momento. Galliani, considerato il fatto che il presidente Berlusconi dovrebbe fare un clamoroso dietro-front riabilitando completamente Allegri, potrebbe anche mediare e convergere, così come avvenne nell’estate 2009 quando sulla panchina del Milan si sedette poi Leonardo, per una terza ipotesi. Si spera non di semplice transizione cercando di stimolare l’orgoglio di Berlusconi che potrebbe essere eccitato dall’idea, così come avvenne per Ancelotti, di fare di un perdente di successo un allenatore vincente. Donadoni (a Parma avrebbero già precettato Gasperini) e Van Basten sembrano i candidati più autorevoli in tal senso.
RELAX – Reduce da Wembley dove ieri ha assistito alla finale di Champions League, Allegri questa sera potrebbe essere in tribuna d’onore all’«Armando Picchi» per tifare Livorno (ospite il Brescia) nella gara di ritorno dei primo play-off valido per la promozione in Serie A. Il tecnico, comunque, sembra sicuro del fatto suo. Comunque vada trarrà vantaggio dalla sua decisione. Sembra chiara la sua ferma intenzione di ottenere il migliore dei risultati da una situazione che in un primo tempo sembrava molto scomoda. Resterà al Milan alle sue condizioni, accetterà la Roma se ne sarà convinto oppure potrà restare fermo in attesa della soluzione giusta. «Sono abituato a decidere il mio destino» ha più volte dichiarato. Sembra che sia proprio così…
Corriere dello Sport – F. Fedele