Gazzetta dello Sport (M. Lopes Pegna) – Nessuno si era mai interessato come in queste due settimane al Mar dei Caraibi, se non per scopi vacanzieri o finanziari. Ma due dei principali indagati vengono da lì, dalle Cayman Islands e da Trinidad: Jeff Webb, fino all’altro giorno vice-presidente Fifa e Jack Warner, che quella carica l’aveva ricoperta fino al 2011. Proprio a Warner, già incastrato per la tangente di 10 milioni per l’assegnazione dei Mondiali 2010 al Sudafrica, sono arrivate nuove accuse. Per la Bbc si sarebbe intascato 750 mila dollari dalla Fifa e dalla federcalcio sudcoreana destinati ai terremotati di Haiti. Raggiunto al suo cellulare, ha declinato la richiesta di intervista.
COLPI DI SCENA Alle Cayman, intanto, continuano i colpi di scena. I proprietari del quotidiano «The Cayman Compass» sono scappati in Florida dopo aver pubblicato un editoriale in cui invitavano il Governo ad avviare un’indagine sulla corruzione. Il Premier Alden McLaughlin, però, non aveva gradito e aveva definito l’intervento «un atto di alto tradimento per l’Arcipelago e il suo popolo». Così, per paura di ritorsioni, David Legge e sua moglie Vicky hanno scelto l’esilio aMiami.
A BOLZANO Intanto, l’imprenditore argentino di passaporto italiano, Alejandro Burzaco, sfuggito al blitz di Zurigo, si è consegnato alla Polizia di Bolzano dopo dieci giorni di latitanza. Burzaco, capo dell’azienda di marketing sportivo, Torneos y Competencia, a cui sono stati concessi i domiciliari e disposto a collaborare con le autorità Usa, le tangenti le avrebbe solo pagate: fino a110 milioni di dollari per i diritti tv e commerciali di vari tornei regionali.
A ROMA Il Ceo della Roma, Italo Zanzi, vice segretario generale della Concacaf negli anni finiti sotto inchiesta, ha risposto alle accuse: «Tengo a precisare di non essere in alcun modo coinvolto nelle indagini in corso riguardanti Fifa e Concacaf. E proprio perché c’è in atto un’inchiesta sarebbe inappropriato ogni altro commento».
IN AUSTRALIA Dall’altro emisfero del globo, nel frattempo, è intervenuto il presidente della Federcalcio australiana, Frank Lowy, favorevole a un’indagine parlamentare sul fallimento dell’assegnazione del Mondiale 2022 al suo Paese. «Chiunque sia interessato può venire a chiederci informazioni». Ma secondo il Daily News, Lowy nel 2010 avrebbe mandato a Trinidad 460 mila dollari per restaurare lo stadio. Quando poi aveva scoperto che i soldi erano finiti sul conto di Warner, aveva implorato Chuck Blazer, ora «Gola Profonda» dell’inchiesta, di tacere su quel pagamento: «Non ci faremmo una bella figura».