La Gazzetta dello Sport (M.Cecchini) – «La Juve ha investito 150 milioni per nuovi giocatori, noi purtroppo no». Parole e musica di Edin Dzeko, che dal ritiro della Bosnia comunque non alza ancora bandiera bianca nella lotta scudetto. Fa bene, perché – anche se non ha speso così tanto – la Roma può permettersi lussi importanti. Il primo che salta agli occhi in questi giorni di nazionali riguarda il portiere. Luciano Spalletti, infatti, può permettersi di scegliere tra il numero del Brasile (Alisson) e quello della Polonia (Szczesny), seppure in frequente ballottaggio con Fabiansky.
QUI BRASILE – Una vera e propria condizione privilegiata, che a questi livelli di eccellenza può avere paragoni forse con quella di Manchester United, Chelsea o Barcellona, con Mourinho che ha i titolari di Spagna (De Gea) e Argentina (Romero); Conte che ha quelli di Belgio (Courtois) e Bosnia (Begovic) e Luis Enrique che si accontenta del secondo della Germania (ter Stegen) e del titolare dell’Olanda (Cillessen). Insomma, esempi di gran classe, che però non convincerebbero Alisson a vivere un’altra stagione da riserva. «Ultimamente ho avuto una buona serie di partite consecutive – ha detto dal Brasile –. Certo, io vorrei giocare sempre sia a Roma che in nazionale, ma per fortuna sono sceso in campo una volta a settimana nelle ultime tre e quindi sono arrivato qui in Seleçao con il ritmo partita. Al momento penso alla nazionale, ma dopo la fine della stagione definiremo cosa è meglio per me, per la Roma e per la nazionale».
QUI POLONIA – Dal ritiro della Polonia sprizza ottimismo anche Szczesny, che pure deve vincere la concorrenza di Fabiansky, subentratogli all’Europeo dopo l’infortunio che aveva messo k.o. il portiere giallorosso. «Mi sento bene, come mai in carriera per la continuità – dice Szczesny –. E sono anche un po’ fortunato. A Palermo avevo fatto un errore incredibile, ma per fortuna l’arbitro ha annullato per fuorigioco, sbagliando. Ho pensato che avrei dovuto giocare al lotto».
A LAVORO – Così buona che Zibì Boniek, presidente della Federcalcio polacca ha detto a Centro Suono Sport: «Sono andato a cena con Szczesny e lui dice che gli piacerebbe rimanere. Se resta Wenger, non credo ritornerà a Londra e in più ha il contratto in scadenza nel 2019. A questo punto ci sono due possibilità: l’Arsenal lo richiama oppure fissa una cifra». Vero, ma il portiere polacco è in prestito e guadagna oltre 3 milioni a stagione. Questo significa che la Roma, dopo aver già speso 8 milioni per Alisson dovrebbe rivenderlo per cercare di investire la cifra per Szczesny, che nella prossima stagione con tutta probabilità sarà il titolare dell’Arsenal. Insomma, il lusso portiere probabilmente il prossimo anno finirà. Con una postilla: col ritorno di Skorupsky dall’Empoli – terzo portiere della Polonia e desideroso di essere titolare in campionato – la Roma potrà mettere sul mercato un altro pezzo pregiato. Come dire, almeno per questo ruolo il problema sarà solo di abbondanza.