Ecco Alisson: «Renderò felici i tifosi della Roma»

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Il Corriere Dello Sport (R.Maida) – Dicono sia bravo, da Sabatini in giù, e non potrebbe essere altrimenti dal momento che difende la porta della nazionale brasiliana. Di sicuro è bello, anche alle 6.43 del mattino dopo un viaggio intercontinentale quando sbuca nella sala arrivi del Terminal 3 di Fiumicino. Alisson Becker ha occhi di ghiaccio che piaceranno alle donne e un profilo intelligente che non fatica a sfoggiare. Non a caso si ferma davanti alla nutrita pattuglia di cronisti e fotografi che lo hanno atteso all’alba e pronuncia qualche frase in italiano. Già: «Sono molto felice. Orgoglioso di essere qui. Voglio onorare la maglia della Roma. Forza Roma».

IL TOUR – Accompagnato dal procuratore Ze Maria (soltanto omonimo dell’ex giocatore: è un signore con gli occhiali e i capelli confusi) e da un trolley che i nastri aeroportuali restituiscono come al solito con molta calma, ripeterà spesso come un mantra a chiunque quelle due parole: Forza Roma. Non ha l’aria di uno che viene per ripartire. O meglio. Ripartirà già stasera per il Brasile, visto che giocherà la Coppa America negli Stati Uniti da titolare. Ma dopo aver servito la patria, tornerà alla Roma per convincere Spalletti a puntare tutto su di lui e non su un rivale che nemmeno conosce: il primo di oggi, cioè Szczesny. «Non ho ancora avuto modo di parlare con Spalletti – precisa – né con i miei compagni. Ora penserò alla mia nazionale, sono molto ottimista per la Coppa America. Poi tornerò qui per dare il massimo». Si guarda intorno, la mattinata è uggiosa ma i flash scattano e i curiosi che lo seguono fino all’auto di servizio aumentano: «E’ incredibile – osserva – non mi sarei mai aspettato un’accoglienza così». E non ha ancora visto nulla. Conoscerà presto i tifosi romanisti e il loro entusiasmo.

AGENDA – Ieri, dopo qualche ora di riposo nell’albergo che lo ha ospitato, Alisson è stato sottoposto a minuziose visite mediche nelle due strutture di Monte Mario a cui si appoggia la Roma. E’ tutto nella norma. Mancava solo questa formalità per passare alla firma del contratto che è attesa per questa mattina a Trigoria, dove ancora deve mettere piede. Firmerà fino al 2021 e probabilmente riuscirà a incrociare anche i nuovi compagni, che stamattina si allenano prima di partire per Dubai per l’ultimo impegno della stagione (venerdì ad Al-Ain è prevista l’esibizione contro gli egiziani dell’Al Ahly).

IL PASSAPORTO – Intanto il manager ha confermato che è partita la pratica burocratica per l’ottenimento del passaporto tedesco: il cognome di famiglia, che è lo stesso del popolare tennista Boris, lascia ben sperare la Roma sugli avi di Alisson Becker, che guarda caso ha indicato «Manuel Neuer come idolo». Se fosse tesserato come comunitario, risolverebbe molti problemi a Sabatini che si infilerebbe in uno spazio più ampio nel quale operare sul mercato. Rimane ancora da chiarire però come la Roma intenda gestire il dualismo con Szczesny. Alisson è stato comprato dall’Internacional per 7,5 milioni quando nessuno avrebbe immaginato un secondo anno di Szczesny in Italia. Adesso le prospettive sono cambiate – per questo la Roma ha congelato De Sanctis a cui per ora non rinnova il contratto – e l’Arsenal si è messo seduto al tavolo per trattare un’altra stagione in prestito. Il problema diventa di soldi, a questo punto: a Londra non vogliono più pagare l’ingaggio (in questa stagione 2 milioni netti su 3 sono stati coperti dall’Arsenal) e anzi pretendono un indennizzo per lasciare ancora il portiere fuori sede. Si tratta. E forse, visto che Spalletti chiede, si arriverà a una conclusione positiva per la Roma. Ma ad Alisson ancora nessuno ha comunicato che rischia di partire come secondo. E’ un ragazzo educato e disponibile ma non la prenderà bene

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