Corriere dello Sport (G.D’Ubaldo) – La nuova vita di Alisson. Il portiere brasiliano ha conquistato la fiducia di Di Francesco in questo periodo di preparazione. Il nuovo titolare ha già assimilato la filosofia del tecnico, che chiede all’estremo difensore di fare un lavoro diverso rispetto a quello al quale erano abituati i portieri con Spalletti. Innanzitutto il Nazionale brasiliano non deve mai far ripartire l’azione con il lancio lungo, su questo Di Francesco è rigidissimo e lo richiama sempre. Questa caratteristica si è vista anche nelle prime partite della nuova gestione. Alisson e gli altri portieri lavorano quotidianamente con Marco Savorani, il preparatore promosso nella passata stagione in prima squadra al posto di Guido Nanni, passato nello staff di Zeman a Pescara. Savorani, che negli anni scorsi ha lavorato anche con Antonio Conte al Siena, ha piena autonomia nella preparazione dei portieri e non ha cambiato di una virgola il programma di lavoro rispetto a un anno fa. La differenza di Di Francesco con Spalletti è che il nuovo tecnico è meno maniacale nella costruzione del gioco dal portiere. Non viene esasperato il concetto che deve giocare per forza con i piedi, fermo restando che l’inizio dell’azione dal portiere è lo stesso ricercata e viene organizzata la sua esecuzione durante gli allenamenti settimanali.
DIFFERENZE – L’altro aspetto diverso è che con la difesa alta impostata da Di Francesco il piazzamento del portiere fuori dai pali deve sempre essere studiata con attenzione e prevede il giusto equilibrio tra difesa della porta e quella dello spazio dietro la linea difensiva. Deve essere Alisson a scegliere di non propendere troppo per un aspetto rispetto a un altro. Quindi per quanto il brasiliano possa avere un occhio di riguardo alla difesa dello spazio dietro la linea dei quattro, in situazioni in cui questa rimane più alta non deve mai perdere di vista la difesa della porta, cioè lo spazio dietro a lui. Su questo il portiere deve riporre la massima attenzione.
SECONDO IN BILICO – La gerarchia dei portieri nella Roma di quest’anno è chiara. Alisson è il titolare indiscusso, Skorupski, rientrato dal prestito biennale all’Empoli il secondo, Lobont, che dovrebbe concludere la carriera di calciatore alla fine di questa stagione, per poi restare nella Roma con un altro ruolo, il terzo. Il polacco prima di partire per gli Stati Uniti ha ribadito la richiesta di essere ceduto per poter giocare titolare, ma Monchi è stato chiaro con il suo procuratore: può partire in caso di una cessione a titolo definitivo e fino a questo momento, dopo che il Torino ha preferito Sirigu, non ci sono state offerte da prendere in considerazione.