«Che mi ha chiesto Zeman? Niente di particolare, solo due-tre movimenti che ho cercato di fare al meglio. Lavoriamo sicuramente tanto e bene, ma ora dobbiamo continuare così». Avviso ai naviganti, dovesse continuare così lui, per il posto da titolare come intermedio destro c’è un concorrente in più. Si chiama Alessandro Florenzi, viene da una stagione in cui è stato indicato come il miglior giovane della serie B e accarezza un sogno. La sua Roma. «Sì, per ora ho realizzato un bel sogno — dice il centrocampista di Acilia, 11 gol in rossoblù l’anno scorso —. Ringrazio il Crotone che ha creduto in me e che mi ha permesso di arrivare fin qui». Lo ringrazia anche la Roma per averlo valorizzato, con i giallorossi che lo hanno riscattato per un milione di euro più la metà di Pettinari (valutata 250 mila euro).
Grande stagione A centrocampo, del resto, ieri contro i dilettanti della Val Pusteria si sono viste alcune delle cose più belle dell’intero match. Con Florenzi, ha brillato anche il genio di Miralem Pjanic. E non solo per la doppietta messa a segno e per aver posto il timbro sul primo gol stagionale della nuova Roma di Zeman. «L’allenatore ci chiede di andare in verticale e noi abbiamo provato a farlo — dice a fine gara il nazionale bosniaco —. La preparazione è iniziata soltanto da una settimana, siamo all’inizio. Tutto può funzionare ancora molto meglio. Certo, non è facile correre tanto, ma questi lavori fanno bene, servono per fare una grande stagione. E quest’anno dobbiamo assolutamente farla».
Fatica Pjanic nella ripresa ha lasciato spazio a Marquinho, un altro su cui la Roma ha investito e che ha riscattato dieci giorni fa per 3,5 milioni di euro. «E io ora sono qui perché voglio continuare a fare la storia di questo club — dice l’interno brasiliano —. È stata la prima uscita stagionale, siamo un po’ stanchi, ma penso sia normale. Dobbiamo abituarci agli allenamenti con le corse molto lunghe che il mister ci sta facendo fare». Da oggi, come se non bastasse, spunteranno anche le ripetute sui mille ed allora saranno dolori davvero.
Multifunzione Poi, però, in campo si può anche volare. «Avevo sentito parlare del gioco di Zeman e mi sono trovato bene — chiude il centrocampista —. Ma ne ero sicuro, con molti compagni come Lamela c’è già da tempo una buona intesa». È una delle coppie che ha funzionato ad intermittenza, più per colpa di Lamela che di Marquinho. Che, tra l’altro, ha confermato tutta la sua versatilità, chiudendo da esterno sinistro di difesa. Per fare la storia di un club, va bene tutto.
Gazzetta dello Sport – Andrea Pugliese