Aldair: «Roma, devi crederci!»

Corriere dello Sport (F.Guerrieri) – Alzi la mano chi si ricorda di Pluto Aldair. Tutti, ovviamente. Arrivato a Roma nel 1990, ha vinto lo scudetto a 36 anni. Altro che finito, come pensava qualcuno. E pure oggi, che di anni ne ha 51, sembra uguale a quando giocava. Il tempo per lui non passa mai. E quel cuore batte sempre per la Roma: «Sta facendo molto bene, è lì tra le grandi. Lo scudetto è un obiettivo realistico, bisogna crederci». Una rosa profonda che può fare la differenza: «Di Francesco sta gestendo molto bene la rotazione dei giocatori in campo, questo è uno dei punti di forza».

DI FRANCESCO – Sorride quando parla dell’amico Eusebio: «Ero sicuro che avrebbe fatto bene, ho seguito il suo lavoro al Sassuolo e credo che la Roma abbia scelto l’uomo giusto puntando su di lui. Ha appena iniziato il suo lavoro e bisogna lasciargli tempo, perché penso che possa fare ancora meglio di così». Intanto la difesa è la migliore del campionato: «Sono contento e spero che continuino». Brasiliano? Ormai Alda è un romano doc: «Sono molto legato alla città, al club e ai tifosi. Ci ho giocato tanti anni, e da quando ho smesso faccio su e giù tra Brasile e Italia».

IL RETROSCENA – E se un giorno… «Mi piacerebbe in futuro fare qualcosa per la Roma e lavorare con la società». Idee già belle chiare: «Magari potrei andare a scoprire qualche talento sudamericano». Perché l’occhio lungo ce l’ha eccome: «Ho consigliato Gabriel Jesus alla Roma quando ancora non lo conosceva nessuno, ma i dirigenti non erano convinti». Uomo di calcio Pluto, con il tricolore ancora stampato nella testa: «E’ stato un pomeriggio magico, ho ricordi bellissimi». Il più bello? «Il primo gol, quello di Totti». A tutto Aldair tra passato e presente, 51 anni e non sentirli. Eterno Pluto.

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