Aia, trionfa Zappi: “Autonomia chiamata Var, sono particolarmente favorevole”

La Gazzetta Sportiva (M. Canfora) – L’Associazione italiana arbitri ha il suo nuovo presidente, il 36° nella storia dell’organizzazione: si tratta del 59enne Antonio Zappi che ha battuto, nelle elezioni tenutesi in un hotel della Capitale, Alfredo Trentalange col 72,3% dei voti (673) contro il 26,4% (246) del rivale, mentre le schede bianche sono state 11.

L’Aia quindi ha scelto e in maniera netta. A pochi giorni da un’indipendenza resa ufficiale dal nuovo Statuto Figc dello scorso 4 novembre (non ci sarà più il suo voto nelle assemblee federali con conseguente annullamento della rappresentanza nel Consiglio Federale, ambito in cui era previsto un consigliere), ma di fatto cercata più volte dallo stesso presidente Carlo Pacifici che ricopriva la carica dall’aprile.

Sono tanti, i programmi da mettere a punto. Si avvarrà di un direttore tecnico, Zappi. “Avremo questa nuova figura che è mutuata dal calcio: sarà lui a dirci chi sarà il designatore dellaCanA-B e della Can C. Orsato?Certo, lui avrebbe i requisiti per fare il dt, ma in verità non sono mai stato particolarmente favorevole ai giocatori che uscendo dal terreno di gioco diventano immediatamente allenatori…”.

Difende l’operato del designatore di A e B Rocchi (“Sta lavorando bene, affrontando una necessità di ricambio generazionale“), e sembra aprire a una riduzione anche consistente di organico nei tornei di vertice (“Potrebbe essere utile, ma visto che i ragazzi della Can hanno investito anni della loro vita, trascurando altre opportunità professionali, se dovesse esserci una riduzione non potrà non essere agganciata a trattamenti di fine attività arbitrale, altre sicurezze economiche o adesioni a forme di welfare“).

Infine, due temi d’attualità. Il primo è la possibilità del Var a chiamata. “Sono particolarmente favorevole, credo che una giustizia sostanziale debba prevalere. Mi piacerebbe che un capitano o un allenatore potesse alzare il braccio per chiedere una ‘onfieldreview’,vorrei che il rugby insegnasse al calcio questa capacità di aprirsi alla trasparenza totale, mentre sarei favorevole alla commercializzazione degli audio tra arbitri e sala Var, come succede con i GP di Formula 1. Vorrei avere un tasto rosso e uno verde che consentano di comprendere la comunicazione tra terreno di gioco e sala Var per sapere il percorso che ha portato a una decisione”.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti