Il Tempo (L. Pes) – Una lenta, inesorabile agonia. Una stagione iniziata male e proseguita con un susseguirsi pietoso di disastri e umiliazioni. Un’estate che sarebbe dovuta essere quella della rivoluzione, della rinascita, e che invece ha accompagnato la Roma all’inizio di campionato peggiore degli ultimi venti anni. Ora, oltre alla società, sul banco degli imputati c’è Juric, reduce da tre sconfitte in quattro gare di campionato e otto gol subiti nelle ultime due trasferte. E Friedkin? Non decide. Altre ventiquattro ore di stasi che, molto probabilmente, porteranno l’allenatore croato a resistere sulla panchina giallorossa almeno fino a domenica. Ma nulla è da escludere. Da Trigoria, infatti, non sono arrivati segnali di una vera e propria conferma dell’ex Toro e Verona. Per questo sono ancora ore di allerta in casa Roma per capire se Dan vorrà stupire ancora con un ribaltone dell’ultima ora. Anche se il tempo di stupire con colpi di teatro è finito, ora i tifosi chiedono risposte e, soprattutto, rispetto per la storia del club. Eppure tra un viaggio a Los Angeles e vari confronti con gli uomini dell’algoritmo, nella testa dei texani sembra prevalere l’idea della pista estera. Potter era già stato contattato e resta una carta ancora valida. Anche se nelle ultime ore sono aumentate le voci su Lampard, seppure da chi ne cura gli interessi sono arrivate secche smentite.
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