La Gazzetta dello Sport (D. Stoppini) – Pazienza, ancora un po’. Perché qualche casella fa fatica a svuotarsi. E perché il modus operandi di Walter Sabatini è noto a tutti: piste aperte tante, forse tutte, finché c’è tempo per decidere. Nell’attesa, c’è la Juventus. E c’è Spalletti che prova a fare il sarto, ricucendo lo strappo con Gervinho. Di colloquio in colloquio: prima il tecnico e poi Sabatini provano a capire cosa passa nella testa dell’ivoriano, se per la Roma può essere un giocatore recuperabile sotto il profilo delle motivazioni. Dallo Jiangsu nessuno s’è fatto più vivo: rilanci manco a parlarne. Così la Roma prende tempo. E, se tali resteranno le cose, sarà costretta a scegliere tra Perotti ed El Shaarawy. Ne arriverebbe solo uno. E tra i due Sabatini preferirebbe il secondo, con il quale ha già parlato dal vivo, e che a questo punto diventa il favorito per andare a completare un reparto offensivo che ha già perso strada facendo Iturbe. Perotti? Resta in stand by, ormai è così da un mese. Il suo sbarco, però, non è più così sicuro.
DOUMBIA IN PRESTITO – Certezze in fondo non esistono neppure sul conto di Castan. Il difensore ieri è sbottato su twitter riguardo alle voci di un addio: «Basta cazzate, lasciatemi in pace», ha scritto. Il brasiliano ha rifiutato l’ipotesi di un ritorno in patria. In Italia si è informato il Genoa, ma non è affatto scontato che lasci Trigoria. Il suo addio spalancherebbe le porte all’arrivo di un centrale: piace Umtiti del Lione, come pure Juan Jesus dell’Inter e Caceres della Juventus. Per il ruolo di terzino, invece, non è mai scomparso dai radar di Trigoria il nome di Jung, ora al Wolfsburg. Chiusura su Doumbia: l’ivoriano ha rifiutato l’offerta del Beijing, che l’avrebbe preso a titolo definitivo. La Roma ora lo tratta in Francia (Marsiglia), Inghilterra e Germania in prestito con diritto di riscatto. Ma anche qui, ci vuole pazienza.