Corriere dello Sport (G.D’Ubaldo) – Il 10 giugno del 2018 la Roma ufficializzava l’acquisto di Coric. Tre presenze per un totale di 48 minuti nella sua carriera in giallorosso. Lo scorso anno è stato in prestito all’Almeria ed ora si trova al VVV-Venlo. Sul suo acquisto indagano la Finanza e due Procure, quella di Roma e quella di Zagabria. Secondo gli investigatori dentro il prezzo pagato per Coric ci sarebbero soldi che dovevano servire a facilitare l’approvazione del progetto di Tor di Valle. Le commissioni sarebbero salite a due milioni, di cui uno destinato a Cionci, l’agente che ha gestito l’operazione. Dopo aver incassato la metà, Cionci, ha rivendicato il pagamento della seconda rata, ma Fienga gli fece notare che non aveva più nulla a pretendere. Che l’operazione puzzassi di bruciato si era capitao sin da subito. L’agenzia all’epoca aveva sede in uno dei tanti paradisi fiscali sparsi per il mondo. L’operazione fu condotta da Monchi con ampia autonomia di movimento. Il dirigente era appena arrivato e non aveva la minima idea di che cosa ci fosse sotto. Un altro elemento poco chiaro riguarda la procura di Coric che è finita alla Caa Base Ltd, importante agenzia che fa capo a Frank Trimboli, già in passato in affari con la Roma. La società giallorossa non commenta l’inchiesta e nella vicenda sembra essere parte lesa.