Corriere della Sera (M. Ferretti) – Si dice, in giro tra bar e radio della Capitale: vista la situazione di assoluta precarietà, la Roma dovrebbe fare una scelta. Cioè mollare un obiettivo tra zona Champions e Europa League perché non ha (più) i mezzi per tentare di far bene in entrambe le competizioni.
Obiezione: vista proprio la situazione di assoluta precarietà, con giocatori che si rompono al primo contatto con l’avversario e muscoli che si sfilacciano al secondo scatto, la Roma non può minimamente permettersi di fare una scelta. Cioè, o l’uno o l’altra. Non può farla esattamente perché non ha le risorse per gestire entrambi gli impegni.
Josè Mourinho si trova in costante (totale, nel reparto difensivo) emergenza, non può ricorrere al turn over perché ha gli uomini contati e ogni volta è (sarà) costretto a scelte più o meno obbligate. Ecco perché il portoghese al termine della partita contro il Milan ha dichiarato: “Arrivare al quarto posto in campionato sarebbe un miracolo”.
Non per mettere le mani avanti, ma per una semplice analisi della situazione. Mercoledì il Monza, poi sabato l’Inter in casa per l’ennesimo “spareggio Champions” quindi il Bayer Leverkusen: l’elenco degli indisponibili è fin troppo noto (e in Europa non sarà possibile impiegare neppure Solbakken), quindi – toccando ferro – è lecito aspettarsi una Roma sistematicamente più o meno simile a quella precedente, quindi costretta a dare il massimo in campionato e in Europa praticamente con gli stessi, pochi uomini.