La Gazzetta dello Sport (A. D’Urso) – Un altro pezzo di Roma che se ne va. Uno di quelli che in Paradiso ora potrà vantarsi di aver vinto due scudetti nella Capitale. Ieri è morto Ernesto Alicicco, lo storico medico sociale del club giallorosso venuto a mancare all’età di 89 anni. A comunicarlo il fratello Francesco, che lo ha ritrovato senza vita nella sua casa nel quartiere Prati, il luogo dove Alicicco era nato e cresciuto. E dove domani alle 11 si terranno i funerali nella chiesa di San Gioacchino, in piazzale dei Quiriti. Il suo nome si lega agli anni dell’era Anzalone, prosegue lungo tutta la gestione di Dino Viola per poi concludersi con la presidenza Franco Sensi: 23 anni di militanza romanista, dal 1978 al 2001. Alicicco proseguirà la carriera prima al Brescia dell’amico Mazzone (con cui ha giocato anche a Siena) e di Roberto Baggio poi nella nazionale Under 21, prima di diventare il presidente della Libera Associazione Medici Italiani del Calcio.
Laureato in Farmacia e Medicina, la carriera di Alicicco in realtà inizia sull’altra sponda del Tevere: alla Lazio in cui gioca da secondo portiere per poi entrare nello staff sanitario. Nel 1978 il passaggio alla Roma, chiamato proprio da Anzalone. L’arrivo di Dino Viola sembra il preludio ad un addio precoce. “Se dimostrerai di essere bravo resti”, gli disse il patron. E alla fine Ernesto a Roma ci rimarrà, appunto, per 23 anni. Quelli in cui vive il periodo d’oro del club culminato coi due scudetti, anche se nel secondo Alicicco sarà nello staff ma non in qualità di responsabile.
La mano sulla bocca di Agostino Di Bartolomei dopo un rosso contro la Juve, gli abbracci a Bruno Conti e Voeller, l’intervento tempestivo per salvare Manfredonia a Bologna e il rapporto paterno con Ancelotti senza dimenticare quello con un giovane Totti: sono tanti i momenti iconici che hanno visto protagonista Alicicco, impegnato negli ultimi anni in diverse collaborazioni tra cui quella con la scuola portieri David Calabria. “È stato un professionista esemplare e un grande uomo”, ha detto di lui Giuseppe Giannini. Roma e Lazio lo hanno ricordato sui social con un post di cordoglio: numerosi i messaggi di vicinanza da parte di entrambe le tifoserie.