Il Fatto Quotidiano (V. Bisbiglia) – L’ipotesi dei finanzieri è che la Roma, effettuando una iscrizione errata a bilancio delle operazioni di mercato, abbia infatti alterato anche le proprie dichiarazioni ai fini Ires (Imposta sul reddito delle società) e Irap (Imposta Regionale sulle Attività Produttive). Scrive la Finanza: “Nel corso degli approfondimenti investigativi fin qui posti in essere, è stato accertato che le sei operazioni di acquisizione/cessione dei diritti alle prestazioni sportive dei giocatori sono state rappresentate contabilmente dalla società As Roma Srl come autonome e distinte transazioni, in violazione di quanto dispone, invece il principio contabile las 38, al paragrafo 45, relativamente alle operazioni permutative”.
“Una condotta – si legge – che ha prodotto significativi effetti distorsivi sia dal punto di vista civilistico che fiscale, incidendo sulla determinazione del reddito imponibile ai fini Ires e Irap”. Le operazioni di calciomercato contestate all’As Roma sono in totale di 12,
realizzate quindi tra il 2017 e il 2020, legate tutte a scambi di giocatori con altri club che ha portato a incassi legati a plusvalenze per 96,6 milioni di euro e con temporanei acquisti per 113,2 milioni di euro.
Le operazioni contestate con il Sassuolo sono quelle in entrata del francese Gregoire Defrel e in uscita degli italiani Riccardo Marchizza e Davide Frattesi. Dall’Atalanta la Roma ha acquistato nel 2018 il centrocampista italiano Bryan Cristante e ceduto il connazionale Marco Tumminello. Dal Napoli nel 2020 è arrivato il guineiano Amadou Diawara ed è uscito il greco Kostas Manolas. Poi ci sono le operazioni più note: lo “scambio” con la Juventus tra Luca Pellegrini e Leonardo Spinazzola e con l’Inter tra Radja Nainggolan e la coppia Davide Santon-Nicolò Zaniolo.