La Gazzetta dello Sport – Da piccoli giocavano insieme, sognavano anche insieme e chissà quante altre cose avranno fatto uno accanto all’altro. Da una parte Tammy, dall’altra Fikayo, per tutti molto più semplicemente Fik. Abraham e Tomori stasera si ritroveranno ancora una volta in campo, stavolta però da rivali, sempre che poi il centravanti inglese riesca a convincere Mourinho a dargli una maglia da titolare. Ma comunque vada, per i due inglesi sarà una sfida particolare, la sesta che li metterà uno di fronte all’altro.
In campo Tammy e Fik sono cresciuti insieme nel Chelsea, dove sono entrati giovanissimi, all’età di sette anni. Era il 2003, subito nella stessa squadra, l’Under 8 dei Blues. Ed insieme hanno fatto poi tutto il percorso delle giovanili. E vincendo per ben due volte la Youth League, prima di esordire in Premier quasi in contemporanea (era il 2016, Abraham giocò ad Anfield con il Liverpool, Tomori quattro giorni dopo a Stamford Bridge con il Leicester).
“Conosco Tammy come il palmo della mia mano – ha detto tempo fa Tomori – Per me lui è come un fratello“. Anche quando si sono affrontati in campo, da avversari: la prima volta fu nel 2017 in Brighton-Bristol, l’ultima l’8 gennaio scorso, a San Siro, quando la Roma riuscì a pareggiare (2-2) proprio in extremis con uno dei pochi gol stagionali di Tammy.
Ma poi Abraham e Tomori continuano a vedersi ed a sentirsi quasi ogni giorno. A volte con una telefonata, altre con un messaggino. Come in questi giorni, in cui si sono stuzzicati a vicenda. Del resto, la loro amicizia non potrà mai essere scalfita dalla rivalità sportiva.