Il Messaggero – La cura Mourinho inizia a dare risultati su Tammy Abraham. La panchina di San Siro alla vigilia dei suoi 25 anni (ieri cena di gruppo con la squadra per festeggiare il compleanno) è stata un messaggio chiaro: o l’inglese torna ad essere il bomber dello scorso anno, oppure José è pronto a farne a meno. Ennesima dimostrazione che lo Special One non fa sconti a nessuno, nemmeno a chi la stagione scorsa ha fatto le sue fortune con 27 gol tra campionato e coppe.
Tammy, troppo superficiale nella gara contro l’Atalanta e poco incisivo in questo primo mese e mezzo di Serie A. José vuole di più, lo ha detto a parole e sabato lo ha dimostrato con i fatti. Il volto di Abraham in panchina a San Siro rifletteva il suo stato d’animo, ma la tenacia messa in campo nei trenta minuti che gli sono stati poi concessi, dimostra che ha recepito il messaggio.
L’arrivo di Dybala ha mutato alcune dinamiche di gioco e inciso sull’ambiente. Se prima Tammy era il giocatore più rappresentativo della squadra, adesso Paulo lo ha scalzato entrando al centro del progetto.
Concorrenza che, come ha rivelato Mou, potrebbe condizionare qualche giocatore più debole mentalmente. Ma chi meglio di José è in grado di rivitalizzare gli elementi più insicuri? Ecco che giovedì, in un Olimpico sold-out (bis anche contro il Lecce) Abraham sarà titolare in attacco contro il Real Betis (sconfitto 1-0 in campionato dal Celta Vigo).