Corriere dello Sport (R. Maida) – La Pasqua di Abraham. A dieci mesi dal tremendo infortunio, un ginocchio che si sbriciola dentro a una partita anonima, la Roma ritrova un protagonista annunciato per presente e futuro. Nelle ultime due settimane la condizione atletica, che ha seguito il protocollo della rigenerazione clinica, è cresciuta in modo rassicurante.
A questo punto è possibile che Daniele De Rossi gli consenta a Tammy di debuttare già lunedì a Lecce, magari negli ultimi minuti, giusto per riprendere confidenza con il clima agonistico. Di sicuro stavolta non sarà una convocazione simbolica, come è successo prima della sosta contro il Lecce. Il lunedì dell’Angelo è una possibilità seria per il centravanti che porta la maglia numero 9: c’è aria di resurrezione sportiva.
Non a caso la Roma lo ha celebrato in queste ore per una serie di evoluzioni incoraggianti, quasi acrobatiche, esposte in allenamento a Trigoria. Sotto la pioggia, in un tipico clima da Premier League, Abraham ha sfoggiato contrasti, dribbling e anche un paio di gol in partitella che ne hanno in qualche modo rinforzato la candidatura.
Nessuno intende affrettare i tempi, ci mancherebbe, dopo un percorso di recupero molto doloroso e complicato. Ma Tammy ha superato la fase di preoccupazione, normale quando si rientra da una lunga inattività, ed è ormai psicofisicamente riprogrammato per giocare. Naturalmente non una partita intera e non un tempo. Ma c’è. Ed è già una buona notizia che suona da contralto rispetto all’infortunio dell’altro centravanti di scorta, Sardar Azmoun, che oggi effettuerà gli esami strumentali con i medici per la Roma per conoscere la gravità del problema tendineo emerso durante Iran-Turkmenistan. Senza Abraham, per un mese e più Lukaku non avrebbe avuto un alter ego in attacco.