Corriere della Sera (G. Piacentini) – All’Inter, contro cui la Roma non vince da 11 partite, non ha mai segnato, e già questo sarebbe un buon motivo per aspettarsi da lui una bella prestazione, sabato pomeriggio (ore 18) a San Siro. In più, però, Abraham deve smaltire la delusione per non aver giocato nemmeno un minuto nella doppia sfida che la nazionale inglese ha disputato contro Italia e Germania. Uno zero che non è piaciuto al numero 9 romanista, consapevole del suo ruolo non da protagonista nella squadra allenata da Southgate ma comunque voglioso di mettersi in mostra a poco più di un mese dal Mondiale.
Per farlo, ora, gli è rimasta la Roma, dove però dovrà cambiare marcia. Il suo avvio è stato lento, con 2 soli gol nelle prime 7 giornate di campionato, seppure pesanti: le reti segnate, entrambe in trasferta, contro la Juventus e l’Empoli hanno portato 3 punti in più. La partenza a rallentatore è per lui un marchio di fabbrica e anche lo scorso anno, quando ha poi finito il campionato a quota 17, a questo punto aveva segnato solo 2 gol: iniziò a segnare con continuità nella seconda parte di novembre.
L’arrivo di Belotti ha portato da una parte la sicurezza per Mourinho (3 ko su 3 contro l’Inter, tutti nella passata stagione), di avere due centravanti di grande livello, dall’altra ha sicuramente messo un po’ di pressione addosso all’ex Chelsea: il gol che si è divorato contro l’Atalanta nell’ultima prima della sosta, la voglia che spesso ha di strafare, sono il segnale di un nervosismo latente. Lo scorso anno Abraham è stato praticamente costretto a giocare sempre, anche quando non era al massimo della forma. Quest’anno la titolarità non è garantita, e questo sarà uno stimolo per lui e per Belotti.