La Gazzetta dello Sport – Quando si dice proteggere i propri giocatori. Dopo il derby, la difesa di José Mourinho dei centravanti è stata granitica: “Preferisco dire che è colpa mia”. Lodevole, ma se la Roma è una delle squadre della Serie A che crea più occasioni da gol e poi il bottino complessivo la relega ad avere soltanto il nono attacco del campionato con appena 16 reti segnate, è sotto gli occhi di tutti che Tammy Abraham sia l’ombra del giocatore che ha scritto una pagina della storia giallorossa realizzando 27 gol al suo primo anno.
L’impegno è fuori discussione, ma l’inglese sembra davvero vittima di una maledizione. Chi è chiamato a fargli da pungolo – o addirittura giocare in coppia con lui – non va affatto meglio. Anche Andrea Belotti finora è lontano dall’essere quel Gallo che scaldava i cuori del tifo granata.
Con queste premesse non sorprende che Abraham non segni in casa addirittura da marzo scorso (proprio contro la Lazio) e che Belotti finora non abbia realizzato neppure una rete in campionato. Morale: in due hanno segnato appena due gol.