La Repubblica (F.Ferrazza) – Dietro alla doppietta inventata da Tammy Abraham a Bergamo c’è la storia romana di un ragazzo che sta ancora prendendo le misure al calcio italiano, ma fuori si è integrato alla stessa velocità con la quale si muove tra gli avversari. Diciassette presenze in campionato, una sola gara saltata per squalifica, e sei reti realizzate, più sei presenze su sei in Conference League e altrettanti sei gol fatti.
Una cura e attenzione quasi maniacale del suo fisico, attentissimo all’alimentazione e dedicato agli esercizi in palestra, seguito da osteopata e nutrizionista ormai in pianta stabile a Trigoria. Ad aiutarlo poi c’è il lato umano e la facilità con la quale si è inserito nel gruppo. “Dammi tre mesi e potrò fare un’intervista in italiano” dichiarava Tammy a fine novembre. In realtà già si districa piuttosto bene con la nostra lingua, insegnando invece l’inglese a Zaniolo, con i due beccati in conversazioni che mischiano termini di lingue, che li aiutano anche in campo a trovarsi.