Nazionale, Abete: “Esclusione di Osvaldo solo per la Confederations”

Pablo Daniel Osvaldo Nazionale PR

«L’esclusione di Osvaldo dalla Confederations Cup di giugno non stravolge alcun scenario futuro come d’altronde è stato anche per i precedenti casi di De Rossi e Balotelli». Il presidente della Figc Giancarlo Abete, a Coverciano per salutare gli azzurri in ritiro e presenziare lo Sponsor Day, la giornata dedicata agli sponsor della nazionale italiana di calcio, chiarisce così lo stop al giocatore italo-argentino, tenuto fuori da Prandelli per l’appuntamento in Brasile.

Insomma le porte del club azzurro per il centravanti della Roma non sono chiuse definitivamente anche se molto spetterà al giocatore. «Ogni decisione dipende dal nostro ct ed è stato così anche per Osvaldo dopo un vertice preventivo con la Roma per capire il club giallorosso se gli aveva dato o no il permesso di non partecipare alla premiazione della Coppa Italia – ha continuato Abete – Tutte le valutazioni spettano a Prandelli, ho parlato con lui ed è noto lo spirito del codice etico che vige in nazionale, uno spirito che punta a preservare il rispetto comportamentale e anche regole non scritte. Chi sbaglia subisce una sanzione. Nessuno intende dare giudizi sulle persone ma su quei comportamenti che riteniamo meritevoli di essere sanzionati. Osvaldo, resta fuori per la Confederations Cup ma ciò non determina stravolgimenti di scenari futuri».

 

Abete ha poi ribadito l’attenzione del calcio italiano contro ogni forma di razzismo («Dicono che in Italia chiudiamo sempre un occhio ma non ricordo che altrove sia stata sospesa una gara per motivi di razzismo») aggiungendo poi sul passaporto biologico: «Siamo favorevoli a tutto ciò che può assicurare migliori controlli e preservare la regolarità delle competizioni e il rispetto della salute. Faremo ulterori approfondimenti dovendo anche acquisire il consenso degli atleti e considerando che servono strutture adeguate. Abbiamo già parlato con la Commissione Antidoping e e presto ci raccorderemo col Coni».

 

Ansa

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