Difficile non chiamarlo effetto-Zeman. Non si può spiegare diversamente il boom che sta registrando la campagna abbonamenti della Roma. Nella giornata di ieri, la prima di vendita libera solo per la curve, sono già stati superati gli abbonati dello scorso anno: erano 16.800 e oggi sono già di più. Altro dato di cui non si può non tenere conto riguarda la sola curva Sud: nella scorsa stagione sono rimaste invendute circa 5.000 tessere (la capienza è di 14 mila), oggi o al massimo domani al termine della vendita libera non ne rimarrà neanche una. Per vedere scene come quelle viste fuori dai Roma Store bisogna riavvolgere il nastro indietro di qualche anno: file simili c’erano state per Manchester-Roma del 2007 o ancora prima nell’anno del terzo scudetto. Gente in fila per tutta la notte (e gran parte della giornata di ieri): sono ritornati di moda i «numeretti » per regolare l’attesa. Un entusiasmo spasmodico e per certi versi ingiustificato. Perché la Roma non ha comprato nessun top player (e forse non ne arriveranno fino al termine del mercato) e proviene da una stagione tutt’altro che trionfale. Invece si è scatenata una vera e propria caccia all’abbonamento.
È l’effetto-Zeman, uno dei motivi che hanno spinto i dirigenti giallorossi a scegliere il boemo. La «mission» – lo ha dichiarato Franco Baldini – è quella di riportare la gente allo stadio, farla innamorare di nuovo della Roma. I risultati sono un fattore importante ma (in questo momento) secondario. Vista la risposta dei tifosi giallorossi, che per il secondo anno consecutivo hanno dato un’apertura di credito totale, un primo obiettivo è stato già raggiunto. Ora dovrà essere tutta la società – giocatori, allenatore e dirigenti – a dimostrare che la fiducia da parte della gente romanista è stata ben riposta.
Corriere della Sera – G. Piacentini