Abbonamenti e fantasia anche qui e’ Juve-Roma

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La Gazzetta dello Sport (G.Guglielmi) – Il Mancio che spiega al signor Brambilla e figlio – rispettivamente abbonato numero X e numero X+1 – che la posizione giusta per Kovacic, secondo lui, è proprio quella lì. «Ma sì, mi creda, vedrà». Storie da campagna abbonamenti 2015-16. «Perché niente è come esserci». Va così, quest’anno prima di entrare allo stadio ci si vede tutti a lezione. E infatti: «Iscriviti alla 4 a, disegna con il gessetto rosso Manuel Turchi.

Che studia da attaccante del Lanciano (e da marito della presidentessa Valentina Maio) col grembiule bianco sulle spalle e il fiocco rosso al collo. Bisogna insegnare a muoversi per tempo. Abbonamento, t’avessi preso prima: meglio pentirsi d’aver amato troppo, che non avere amato mai.

FACCIA A FACCIA – L’Inter è già avanti in classifica: quella della lezione di tattica col Mancio è solo l’ultima scalata del marketing sulla parete della campagna abbonamenti. Studere, studere, studere. Ma con il mercoledì universitario a staccare (l’aperitivo con Stankovic) e un po’ di sana attività sportiva nel mezzo (la sfida dal dischetto contro Handanovic). Il messaggio è chiaro, c’è bisogno d’affetto dalle parti di Milano. E di amore eterno: «Prometto di esserti fedele sempre».

Cercasi marito e moglie, il rito si celebra a San Siro, cappella rossonera. Il Milan pronuncia i voti anche a quattr’occhi, in tv: «Nella gioia e nel dolore». E lo fa attraverso i volti di Barbara Berlusconi, Mihajlovic, Montolivo, De Sciglio, Honda. Ma la faccia l’hanno messa anche a Roma, quella di Pietro S., pescatore abbonato in Tribuna Tevere, e quella di Paolina B., modella abbonata in Tribuna Monte Mario: «La storia di un orgoglio senza tempo».

GRAMMATICA –  Ma l’abbonamento è una lingua universale che va da Verona («Dal 1903… insieme a voi»), alla Capitale («Roma siamo noi») fino a Teramo («Tutti al diavolo! #iostoinB). Noi, voi, io. Insomma, diamoci del tu. Pronomi personali come se piovesse. Anche in inglese, we. E decisamente molto social.

È il caso del Bologna che nella locandina affianca un tifoso diverso a ogni membro della squadra, nella stessa posa: «We are one». Senza dimenticare le famiglie. C’è chi come il Palermo e il Chievo le fotografa in copertina, e chi come l’Inter che apre un «Family pack» per guardarsi assieme lo spettacolo.

NUMERI – Ci sono poi i primi verdetti. Nel campionato dei numeri la Juve ha già vinto a metà luglio, chiudendo a 28 mila mandate la campagna abbonamenti. E a zero le polemiche. Solo «Puro godimento»: come spiegato da Indipendent Ideas – l’agenzia pubblicitaria di Lapo Elkann«la campagna è stata pubblicata il 16 giugno senza sapere che il Badajoz, team calcistico della Terza Divisione spagnola, il 25 maggio avesse utilizzato un’immagine simile».

La Roma, comunque, ha già iniziato la rincorsa forte di una cavalleria di 22 mila… tessere. Non inganni la cifra del Napoli: 3.000 abbonati, ma i botteghini hanno alzato le serrande solo 8 giorni fa. I numeri più belli, però, si contano a Parma: 8.000 fedelissimi, «Un nuovo inizio». Anche se il viaggio merita di essere concluso a Ferrara: tra i mille abbonati della Spal, Lega Pro, da qualche giorno c’è anche Tommaso. Sta in braccio a papà Marco e mamma Francesca, perché ha appena un anno e otto mesi. La scuola calcio aprirà tra poco .

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