Maicon Douglas, terzino destro della A.S.Roma, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Roma Channel, stilando un bilancio di questo inizio stagione nella Capitale. Ecco le sue parole:
Le tue condizioni fisiche? Come stai?
“Sto bene, abbiamo studiato queste partite e prima di partire per la nazionale abbiamo fatto del lavoro specifico prima di partire. Sono tranquillo, spero di fare una grande partita a Bergamo”.
Che ambiente hai trovato? Ti abbiamo visto richiamare più volte i tifosi
“Non chiamo i tifosi solo per me, ma anche per i compagni. Ho visto nell’Open Day che la tifoseria della Roma non è uguale alle altre, è importante il loro sostegno. Loro hanno riposto bene e questo ti porta a fare bene durante la gara”.
Hai colto differenze con altre tifoserie?
“Sono più appassionati, lo si vede quando vai in giro e la gente ti fa vedere che è una tifoseria importante. Sono passato in tanti club, ma la Roma ha una tifoseria particolare”.
La tua opinione sul campionato della Roma?
“Dopo 10 vittorie di fila un po’ di stanchezza è normale, la maggior parte dei titolari gioca anche in nazionale e il campionato italiano è duro. Però è un momento in cui dobbiamo dimostrare la nostra forza, dopo tre pareggi. In casa non possiamo lasciare punti, ma può succedere. L’importante è che l’a gente capisca che l’ambiente è buono, stiamo lavorando alla grande e domenica sarà un altra Roma”.
Nelle ultime tre partite c’è stato qualche errorino degli arbitri..
“Non parlo mai degli arbitri, cerco sempre di capire cosa abbiamo fatto di buono. Ognuno poi fa il suo lavoro e fa il 100%. Capita di sbagliare ma l’importante è che quando finisce la partita tu sia contento di quello che hai fatto”.
Inter-Roma, come vivevi quelle sfide?
“E’ sempre stata una grande emozione giocare contro la Roma, erano partite a cui pensavi già da una settimana prima. Ci sono state decisioni importanti, anche da parte degli arbitri. All’Inter ho vissuto 6 anni importanti, ma è sempre stato un piacere affrontare la Roma. Era una squadra che ci dava tante difficoltà, sono stati bei duelli”.
Sei arrivato anche per portare un po’ di mentalità alla squadra, così come De Sanctis e Strootman. Cosa ha significato per te vincere il triplete?
“Sono venuto qui perché volevo giocare e dimostrare di essere ancora al mio livello. La personalità non è mai mancata alla Roma, vedendo da fuori. Ci sono grandissimi giocatori nella rosa che hanno sempre avuto personalità. Non ho mai pensato mancasse alla Roma. Il triplete è stato un momento bello, già mi era capitato in Brasile ma con l’Inter l’ho vinto da protagonista perché in Brasile giocavo poco. È stato un momento importante nella mia carriera ma più importante ancora per il presidente, che ha fatto di tutto per raggiungere questo traguardo”.
Durante l’intervista interviene telefonicamente Julio Cesar, ex compagno di squadra di Maicon ai tempi dell’Inter. “Hai nostalgia di giocare con me?”, chiede l’ex numero 1 nerazzurro. “Per me lui è mio fratello, sono contento mi abbiate fatto questo regalo. Abbiamo fatto tante cose assieme, mi ha aiutato nei momenti di difficoltà. Io vorrei sapere lui come sta perché è importante per la Nazionale e non possiamo sbagliare”, risponde Maiconsorridendo. “Sono contento di ritrovare Maicon in Nazionale, abbiamo un sogno da realizzare il prossimo anno”, prosegue Julio Cesar. Arrivano anche i saluti diJavier Zanetti: “Ti mando un forte abbraccio, grazie per quello che hai fatto per noi. ti auguro una grande avventura a Roma”.
Da ex interista, cosa hai pensato quando è arrivata la chiamata della Roma?
“A chiunque avrebbe fatto piacere, e per me non è stato diverso. La Roma mi ha dato l’opportunità di rinascere, ero in un momento difficile. Ora devo ringraziare sul campo la società per la fiducia”.
Nella prima conferenza stampa hai detto di non essere venuto qui solo per la Nazionale brasiliana ma anche per fare grandi cose…
“Certamente, purtroppo la gente pensa diversamente. Chi capisce di calcio sa che solo facendo bene con il tuo club vai in Nazionale. Non stavo bene con la mia precedente società, non per colpa loro ma ero io che non stavo bene, non giocavo, non avevo continuità e non sono tornato in Nazionale. La Roma mi ha dato l’opportunità di giocare e sono tornato in Nazionale. Se faccio bene con la Roma sicuramente tornerò in Nazionale”.
La maglia numero 13, l’avevi dai tempi del Monaco. C’è un episodio particolare che giustifica questa scelta?
“Non c’è un episodio particolare, ma io sono uno a cui piace dimostrare la propria forza. Il 13 porta sfortuna in Francia, l’ho scelto per dimostrare la mia forza”.
Come hai trovato l’ambiente al tuo arrivo?
“Si sentiva molto cio che è avvenuto lo scorso anno. Ma ci sono giocatori di forte personalità, volevano subito dimostrare che la Roma è ancora forte, lo abbiamo fatto nelle prime 10 partite.
L’obiettivo della squadra?
“Juve e Napoli hanno giocatori importanti, loro hanno questo piccolo vantaggio. Ma il nostro obiettivo è arrivare in Europa, la Roma non può stare fuori dalle competizioni importanti. Puntiamo a portare la Roma al suo posto”.
Sarebbe pronta per l’Europa?
“Direi di si, dipende dai giocatori”.
Cosa ne pensi di Garcia?
“E’ un lavoratore instancabile, vuole sempre la precisione. E’ una qualità che hanno solo gli allenatori vincenti. Deve gestire 27-28 giocatori, è bravo a fare anche questo”.
Una percentuale sulla tua forma?
“Non mi piace dirlo, se dico di essere al 50% e poi non vado bene in partita, la gente che pensa? Io lavoro per stare a disposizione. Sono felice di essere in una squadra che mi sta dando tanto”.
Bergamo campo difficile?
“Certo, ma stiamo preparando bene questa partita. Con tutto il rispetto, non possiamo non fare punti”.
Vedi altre favorite per il Mondiale?
“Il Brasile in casa è fortissimo, tutti lo devono sapere. Ma ci sono anche Spagna, Argentina, Uruguay e Italia, che ha sempre fatto bene nelle competizioni importanti. Per il Brasile vedere queste nazionali già è bellissimo, tocca a noi fare bene”.