Il Tempo (G.Giubilo) – Non è teatro per il calcio spettacolo il fondo infame di Marassi. Alla generale impressione di mediocrità contribuiscono anche attori non all’altezza della situazione. Una traversa di Mauri, un buon intervento di Marchetti, sono lo specchio del pareggio bianco finale. Tardivo l’ingresso di Keita ma Pioli ha dovuto fare i conti oltre che con l’assenza di Candreva e l’infortunio di Basta dopo pochi minuti. Una sorta di parola d’ordine sul filo diretto Torino-Napoli. Al domani, quello della sfida alla quale guarda tutta l’Italia calcistica, nessun accenno, ma intanto Allegri rinuncia, a Frosinone, al diffidato Bonucci, mentre Sarri si concede un turn-over accettabile con Valdifiori al posto di Jorginho e Mertens per Insigne. Non rilevanti, ma il Carpi merita rispetto.
I problemi di infermeria li ha Spalletti, prodigo di elogi per Montella, che era stato calciatore al suo fianco nell’Empoli, e poi elemento prezioso agli ordini del tecnico arrivato nella Capitale. Non si fida, Luciano, della classifica di una Samp che, pur senza Eder, sa come sfruttare gli spazi. Dunque corsa al terzo posto complicata per la Roma, che dovrebbe recuperare Dzeko e Florenzi, ma non De Rossi. Perotti sarà chiamato a un compito nuovo rispetto alla partita d’esordio, giocando in una posizione centrale nella quale aveva brillato al Mapei. Le milanesi possono fare bottino pieno con il Nord-Est. Non annunciano grandi minacce l’Udinese a San Siro e l’Hellas che aspetta i nerazzurri al Bentegodi. Resta terza la Fiorentina, raggiunta dal Bologna, ma salva nonostante l’inferiorità numerica dell’ultima mezzora.