La Repubblica (M. Juric) – Rialzarsi e ripartire. Senza troppi fronzoli. La Roma questa sera scende in campo al Ferraris di Genova per ritrovare la vittoria, sfuggita a cinque minuti dalla fine a Torino e raddrizzare una classifica che a fine settembre recita cinque punti in cinque partite. Una miseria. Almeno se gli obiettivi stagionali vogliono ricalcare il diktat societario della partecipazione alla prossima (ricchissima) Champions League.
Tre e tre sei, la mini tabella da qui a domenica è presto fatta. Genoa prima, Frosinone poi (domenica in casa all’Olimpico). Con la miglior formazione possibile, al netto delle assenze di Renato Sanches e Smalling che rivedremo solo dopo la sosta di ottobre. Se per il primo il rischio infortuni era stato calcolato in fase di calciomercato, il protrarsi del fastidio tendineo al ginocchio dell’inglese preoccupa non poco a Trigoria. C’è una difesa con Smalling e una senza, lo sa Mou e lo sanno tutti i tifosi della Roma.
Ma tempo per guardarsi indietro, tra preparazione carente e punti persi, non ce n’è quasi più. Per questo Mourinho ripartirà dalle sue certezze che quest’anno si chiamano Dybala e Lukaku.
Questa sera ancora una volta saranno loro a guidare l’attacco della Roma, con l’aiuto prezioso sulla trequarti di Pellegrini. Il capitano è tornato dall’infortunio muscolare e al Ferraris partirà da titolare accanto alla Joya. Questo l’unico cambio rispetto a Torino, per il resto formazione confermata. In difesa, finché saranno sani, giocheranno Mancini, Llorente e Ndicka, gli unici difensori di ruolo rimasti. A centrocampo ai lati di Cristante e Paredes giocherà a sinistra Spinazzola, mentre a destra ballottaggio aperto tra Kristensen e Karsdorp, con il danese in vantaggio.