Corriere dello Sport (R.Maida)Lo sguardo è inquieto e annuncia tempesta. José Mourinho non è contento della Roma. E non si dà pace per l’infortunio di Renato Sanches. Non si presenta in conferenza con l’umore classico di chi ha appena esordito in Europa con una vittoria in trasferta. Perché lui sa che dalla partita di Tiraspol ha ricavato solo una buona notizia: il risultato.

«Fatico a comprendere l’atteggiamento della squadra – ammette – soprattutto nel primo tempo. Eravamo lenti, senza ritmo. E’ stato un miracolo arrivare all’intervallo avanti 1-0. Non lo meritavamo. In certe occasioni bisogna entrare in campo con lo spirito di chi vuole chiudere subito la questione e poi gestire. Invece no, non l’abbiamo fatto. Però almeno portiamo via tre punti, che sono un miglioramento rispetto allo scorso anno… Se battiamo il Servette alla prossima ci avviciniamo già alla qualificazione».

È servito Dybala per piegare il piccolo Sheriff. Da una sua iniziativa è scaturito il gol decisivo di Lukaku, già insostituibile in questa Roma: «Dopo l’1-1 mi è piaciuta la reazione. Abbiamo smesso di perdere palloni facili, nessuno ha cercato di fare il fenomeno con passaggi impossibili. E’ anche aumentata l’intensità. Poi certo, c’era Paulo. Ma pensate che il Manchester City sia la stessa cosa con Bernardo Silva o senza, o il Psg con Mbappé o senza? Certi calciatori hanno un’influenza decisiva sulla squadra. Con Dybala dobbiamo fare così: centellinare i minuti. Qui ero anche tentato di non portarlo ma poi ho pensato che sarebbe stato utile. Meglio. Giocherà titolare domenica a Torino, magari non 90 minuti perché devo pensare ad averlo anche a Genova». Lukaku invece sta crescendo dal punto di vista atletico: «Ha bisogno di giocare. Giocando andrà sempre meglio. Avrei voluto sostituirlo un po’ prima ma avevo già fatto quattro sostituzioni e non volevo rischiare in caso di altri infortuni»

A questo proposito, Mourinho affronta con un tono desolato il tema Renato Sanches«E’ difficile capire come mai abbia sempre dei problemi muscolari. Il Bayern Monaco non l’ha capito, il Paris Saint-Germain non l’ha capito… E’ triste per noi e per lui. Domenica lo avevo sostituito nell’intervallo e lui non voleva uscire perché si sentiva bene. Nei giorni scorsi ha lavorato bene nella prevenzione. Stavolta gli avevo chiesto di fare un tempo e lui chiedeva di giocare di più. Poi però ho visto da subito dalla tribuna che era frenato. Purtroppo si è fermato ancora. Non è niente di così grave ma è un altro infortunio».

Bove è piaciuto più di Aouar«Sono tutti titolari. Edo ha un grande potenziale mentre Houssem ha giocato con la paura di farsi male di nuovo. Deve giocare per ritrovare il suo livello».