Pagine Romaniste (Alessio Nardo) – Una serata amara, da dimenticare. L’entusiasmo dell’ambiente dopo le 3 vittorie consecutive con Sassuolo, Istanbul Basaksehir e Bologna viene raffreddato da una prestazione oggettivamente deludente della Roma, battuta per 2-0 da un’Atalanta ritrovata. Gli orobici si confermano bestia nera dei giallorossi. Un solo successo ai loro danni negli ultimi 10 confronti diretti (l’1-0 di Bergamo firmato Kolarov del 20 agosto 2017) ed ultimo trionfo interno nell’aprile 2014: 3-1 sotto la gestione Garcia. Da allora, all’Olimpico, 3 pari e 3 ko.
La Roma torna a perdere una gara ufficiale dopo quasi 6 mesi. Non accadeva infatti dal 31 marzo scorso, 1-4 contro il Napoli all’Olimpico (sino a ieri l’unica sconfitta interna dei giallorossi in tutto il 2019). Da lì in poi 14 risultati utili di fila, 8 vittorie e 6 pareggi. La formazione capitolina interrompe anche il lungo ciclo di 18 gare consecutive in casa con almeno un gol all’attivo. L’ultimo “zero” risaliva al match perso contro il Real Madrid per 2-0 in Champions League, datato 27 novembre 2018. In Serie A, invece, Florenzi e compagni non restavano a secco tra le mura amiche da quasi un anno: 20 ottobre 2018, 0-2 con la Spal.
Sono in tutto 9 i gol subiti da inizio stagione in 6 gare disputate: media di una rete incassata ogni 60 minuti (1,5 a partita). Evidente la fragilità interna della Roma, che in casa ha già preso 7 gol in 3 partite: 3 col Genoa, 2 col Sassuolo e 2 con l’Atalanta. Solo una volta in 92 anni di storia è andata peggio, nel torneo 1947-1948, quando i giallorossi subirono 8 reti nelle prime 3 sfide casalinghe (7 peraltro in un unico match, quello contro il Grande Torino di Valentino Mazzola). Debutto “italiano” per l’ex United Chris Smalling. Sono già 21 gli elementi utilizzati da Paulo Fonseca da inizio anno: Pau Lopez e Kolarov gli unici, fin qui, a non aver saltato nemmeno un minuto tra campionato ed Europa League.