Il Messaggero (U.Trani) – La volata Champions sembra finita: il Napoli ha sempre 2 punti di vantaggio sulla Roma e adesso aspetta il Frosinone retrocesso al San Paolo per certificare il 2˚ posto. Ma, nello sprint entusiasmante di fine torneo, i giallorossi continuano a spingere forte per evitare i play off di agosto: 3 a 0 contro il Chievo e 4˚ successo di fila. Prestazione al bacio, con l’Olimpico innamorato di Totti, prima di chiudere sabato sera a San Siro contro il Milan. Sarà l’ultima tappa, probabilmente inutile. Spalletti, entrato a metà percorso e imbattuto da 16 giornate, proverà fino al traguardo a imitare Garcia che, per 2 anni di fila, si è piazzato dietro la Juve campione. Per riuscirci, sta dando il meglio di sé: già 43 punti nel girone di ritorno. Qui toccò al massimo quota 40 (stagione 2007-2008).
BACI E ABBRACCI – L’ultima partita interna somiglia molto alla prima. Il 30 agosto la Roma superò i bianconeri di Allegri, con l’Olimpico subito gonfio di passione e la Sud al completo. La curva, da quel giorno, non si è più riempita. Nemmeno contro il Chievo. Gli spettatori, però, sono stati più di 50.000, come contro la Juve. Pjanic ha aperto e chiuso la stagione, con i gol a Buffon e a Bizzarri. Solo Dzeko non partecipa: a fine agosto proprio lui realizzò la rete da 3 punti. Ora non è più titolare e chissà se resterà.
RE SOLE – Totti, rimasto in panchina il pomeriggio del debutto casalingo contro i campioni d’Italia, ieri è invece entrato dopo un’ora. E il pubblico ha finalmente cominciato a cantare. Spalletti, sul 2 a 0, ha concesso la passerella a Francesco, sapendo che i tifosi si sono presentati allo stadio solo per lui, celebrandolo con striscioni, applausi e cori. Non fidandosi della proprietà Usa, costretta poi al doloroso ripensamento, hanno comprato il biglietto prima di avere la certezza del rinnovo. Non si sa mai,magari è la partita d’addio del capitano: il tam tam è arrivato fino al botteghino. Ci ha pensato il suo popolo a sistemare la questione, tristissima in alcune fasi: l’incasso (1 milione 358.904 euro) basterà per l’ingaggio di fine carriera. Perché, dopo la virata poco convinta di Pallotta (manca sempre l’annuncio), la gara contro il Chievo, è diventata solo l’occasione per l’arrivederci. Emozionante e romantico, come il bacio con Ilary in campo a fine partita. Il campione giocherà anche la prossima stagione. A 40 anni, per le nozze d’argento con il club giallorosso. Che oggi rappresenta più di chiunque altro, come confermano le 600 gare in A e le 755 totali. Sempre con la stessa maglia. Che indosserà per il 25˚campionato di fila.
GOL PER IL FUTURO – Nainggolan, Ruediger e Pjanic hanno firmato il punteggio. Guarda caso sono i 3 giallorossi più richiesti. Nessuno può essere certo che resteranno. Sarebbe, però, fondamentale la loro conferma. Per avvicinarsi in classifica alla Juve, non si può prescindere da loro e da qualche rinforzo di primissimo piano. La Roma, del resto, è già ben attrezzata. Pure senza centravanti, con il 4-3-1-2 che prevede Perotti playmaker offensivo e leggermente più basso di Salah ed El Shaarawy, ha messo al sicuro il risultato nel primo tempo, sbloccando presto la gara con Nainggolan (6 gol, tutti con Spalletti, per il record personale) e raddoppiando con Ruediger senza aspettare l’intervallo. Il Chievo, schierato a specchio da Maran, ha perso in meno di mezz’ora Gobbi e Radovanovic e si è quindi arreso. I giallorossi, nella ripresa, si sono limitati a gestire. Mpoku ha colpito la faccia esterna del palo, Szczesny, già splendido sulla punizione di Floro Flores a fine primo tempo, si è ripetuto sul colpo di testa in tuffo di Pellissier. Totti per Salah e Strootman per De Rossi: ecco il 4-5-1, su misura per il capitano. I campioni entrati in corsa ricamano, scegliendo la via centrale, per Pjanic che firma il 3 a 0. In campo c’è già Emerson, preferito a Dzeko, per El Shaarawy e per il 3-4-2-1, con Digne centrale sinistro.
EQUILIBRIO RITROVATO – La difesa non subisce reti: è successo in 8 gare (4 con Garcia) e l’attacco più prolifico del reame tocca quota 80 gol, 44 segnati con Spalletti. Con lui la Roma è rimasta a digiuno solo contro la Juve in campionato e nei 2 ottavi contro il Real in Champions.